venerdì 4 luglio 2014

ALESSIO FERRANTE: MUSICA SENZA REGOLE di Lidia Bertacchi 2014

ALESSIO FERRANTE  COMPOSITORE DI MUSICA CLASSICA CONTEMPORANEA >  MUSICA SENZA REGOLE
di Lidia Bertacchi 2014
                                                            Pubblicato su Qui Bolzano n.13 del 3 luglio 2014

Gustav Mahler, Alban Berg, Anton Weber, ma anche Wolfgang Rihm e gli italiani Luciano Berio e Giacinto Scelsi, quest’ultimo il più enigmatico ed anomalo, sono i punti di riferimento che hanno influito sulla formazione artistica del giovane compositore di musica classica contemporanea Alessio Ferrante, nato a Bolzano nel 1989. Fin da bambino rivela la passione per la musica, ereditandola dalla famiglia. Ma cosa si intende per musica contemporanea? Alessio risponde che è la musica ‘classica’ degli ultimi 50 anni, una musica che esce dagli schemi convenzionali e non rispetta più criteri armonici precisi come nei grandi del passato (Bach, Mozart, Beethoven); la regola diventa ‘non avere regole’, ossia ogni compositore si crea un suo codice di composizione e un suo stile, usando un linguaggio diverso e unico e ascoltandosi interiormente. Ferrante inizia gli studi di composizione nel 2006 sotto la guida del Maestro Heinrich Unterhofer presso il Conservatorio di Bolzano e consegue il diploma accademico di I°livello in Composizione nel 2013 con il massimo dei voti. Nel 2008 e nel 2009 partecipa al corso internazionale di interpretazione e composizione della Hochschule für Musik di Detmold e scrive la sua prima composizione “Sculpture” per percussioni. Nel 2010 si distingue all’European Composers’Professional Development Programme e gli viene commissionata la stesura di una nuova composizione: “Brechung”, prima esecuzione in assoluto (novembre 2011), interpretata  dall’Ensemble 10/10, gruppo strumentale della Royal Liverpool Philarmonic Orchestra, all’interno dell’Huddersfield Contemporary Music Festival: la prima e la più entusiasmante esperienza all’estero con la sua musica.

Le sue  più recenti composizioni “Final” per ensemble, “Bardo” per pianoforte solo e “I am the diamond glints on snow” per flauto Pätzold, contrabbasso ed elettronica sono state eseguite in vari concerti di musica contemporanea in Germania e Inghilterra (Liverpool 2012), ma anche al Conservatorio e al Museion di Bolzano e in occasione dei progetti di gemellaggio con i Conservatori di Sassari, di Cagliari e di Udine.  Sempre attivo e  impegnato nella ricerca di nuovi stimoli, a settembre di quest’anno parteciperà a Bolzano al Transart Festival, da cui ha ricevuto la prima vera commissione. Varie istituzioni, festival e progetti con fondi dell’Unione europea sono i committenti che permettono a Ferrante di fare della sua passione una professione vera e propria. Qual è il suo motto nel comporre musica? Pensare meno possibile e andare d’istinto, creare e inventare musica lasciandosi ispirare dagli strumenti stessi,  anche se naturalmente alla base del lavoro c’è uno studio, una preparazione musicale approfondita di tipo classico. I pezzi musicali  nascono dalla sua personale inventiva,  usufruendo delle nuove prospettive dell’elettronica e a volte operando una contaminazione tra musica contemporanea e altre arti. Secondo lo slogan attuale “musica classica e gioventù”,  a Bolzano si assiste a nuovi sviluppi del settore, come nel caso della Mahler Akademie.
                                                                                  Lidia Bertacchi
 
 
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