di Lidia Bertacchi 2014
Pubblicato su Qui Bolzano n.13 del 3 luglio 2014
Gustav
Mahler, Alban Berg, Anton Weber, ma anche Wolfgang Rihm e gli italiani Luciano
Berio e Giacinto Scelsi, quest’ultimo il più enigmatico ed anomalo, sono i
punti di riferimento che hanno influito sulla formazione artistica del giovane
compositore di musica classica contemporanea Alessio Ferrante, nato a Bolzano nel 1989. Fin da bambino rivela la
passione per la musica, ereditandola dalla famiglia. Ma cosa si intende per
musica contemporanea? Alessio risponde che è la musica ‘classica’ degli ultimi
50 anni, una musica che esce dagli schemi convenzionali e non rispetta più
criteri armonici precisi come nei grandi del passato (Bach, Mozart, Beethoven);
la regola diventa ‘non avere regole’, ossia ogni compositore si crea un suo
codice di composizione e un suo stile, usando un linguaggio diverso e unico e
ascoltandosi interiormente. Ferrante inizia gli studi di composizione nel 2006
sotto la guida del Maestro Heinrich Unterhofer presso il Conservatorio di
Bolzano e consegue il diploma accademico di I°livello in Composizione nel 2013
con il massimo dei voti. Nel 2008 e nel 2009 partecipa al corso internazionale
di interpretazione e composizione della Hochschule für Musik di Detmold e
scrive la sua prima composizione “Sculpture” per percussioni. Nel 2010 si
distingue all’European Composers’Professional Development Programme e gli viene
commissionata la stesura di una nuova composizione: “Brechung”, prima
esecuzione in assoluto (novembre 2011), interpretata dall’Ensemble 10/10, gruppo strumentale della
Royal Liverpool Philarmonic Orchestra, all’interno dell’Huddersfield
Contemporary Music Festival: la prima e la più entusiasmante esperienza
all’estero con la sua musica.
Le
sue più recenti composizioni “Final” per
ensemble, “Bardo” per pianoforte solo e “I am the diamond glints on snow” per
flauto Pätzold, contrabbasso ed elettronica sono state eseguite in vari
concerti di musica contemporanea in Germania e Inghilterra (Liverpool 2012), ma
anche al Conservatorio e al Museion di Bolzano e in occasione dei progetti di
gemellaggio con i Conservatori di Sassari, di Cagliari e di Udine. Sempre attivo e impegnato nella ricerca di nuovi stimoli, a
settembre di quest’anno parteciperà a Bolzano al Transart Festival, da cui ha
ricevuto la prima vera commissione. Varie istituzioni, festival e progetti con
fondi dell’Unione europea sono i committenti che permettono a Ferrante di fare
della sua passione una professione vera e propria. Qual è il suo motto nel
comporre musica? Pensare meno possibile e andare d’istinto, creare e inventare
musica lasciandosi ispirare dagli strumenti stessi, anche se naturalmente alla base del lavoro c’è
uno studio, una preparazione musicale approfondita di tipo classico. I pezzi
musicali nascono dalla sua personale
inventiva, usufruendo delle nuove
prospettive dell’elettronica e a volte operando una contaminazione tra musica
contemporanea e altre arti. Secondo lo slogan attuale “musica classica e
gioventù”, a Bolzano si assiste a nuovi
sviluppi del settore, come nel caso della Mahler Akademie.
Lidia Bertacchi
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